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Interazione cibi e farmaci, cosa dobbiamo evitare

Perciò esistono alcune indicazioni di ordine generale come la posologia e la somministrazione, ed altre indicazioni specifiche riguardanti invece le interazioni con alcune categorie di cibi.

Posologia: e’ la parte della prescrizione medica (ricetta) che riguarda dosi e tempi di assunzione di un farmaco, di solito contenuta sul foglietto illustrativo del farmaco. E’ anche una branca importante della farmacologia, poiché studia e determina le dosi e le modalità di somministrazione dei farmaci, utili affinchè il paziente ottenga gli effetti terapeutici desiderati. Di solito si calcolano in base al peso o in base all’età del paziente (neonatale, pediatrico o adulto), perciò dosi di farmaco che non considerino questi parametri possono rendere la terapia inutile o dannosa.

Somministrazione: sono le indicazioni su quando va assunto il farmaco (stomaco pieno/vuoto, quante volte al giorno, a quante ore di distanza fra una dose ed un altro). Anche qui vale lo stesso ragionamento per la posologia: se non si seguono le indicazioni corrette, il farmaco assunto può essere inutile o dannoso per il paziente, poiché ad esempio alcuni farmaci (da assumere a stomaco pieno) possono provocare disturbi gastrici se presi a stomaco vuoto oppure altri farmaci (da assumere a stomaco vuoto) possono essere parzialmente digeriti nello stomaco e nell’intestino, rendendo il trattamento inefficace.

Ecco perché posologia e somministrazione vanno seguite con la massima attenzione.

Interazione cibi, bevande e farmaci

Sia sul sito dell’Agenzia regolatoria statunitense dei farmaci, la FDA (Food and Drug Admnistration) sia su quello dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) esiste una guida relativa alle possibili interazioni tra farmaci ed alimenti, per evitarne gli effetti collaterali, sia sulla somministrazione del farmaco, sia ad alcuni alimenti che non vanno assunti in concomitanza con i farmaci, sia su alcuni alimenti o bevande che è meglio non assumere durante il periodo in cui si effettua la cura.

Un corretto regime alimentare consentirà di ridurre gli effetti collaterali associati all’interazione farmaco-alimenti, rendendo più efficace e potente la terapia.

Il medico saprà consigliare al meglio il paziente in base al tipo o ai tipi di farmaci che assume. Di seguito si riportano alcune norme generali, di cui si può chiedere maggiori informazioni al proprio medico, riguardanti le categorie di farmaci più comunemente assunti.

Raccomandazione comune è evitare l’assunzione di bevande alcoliche associate alle varie categorie di farmaci, poiché ne alternano l’azione, riducendone l’efficacia e ne amplificano gli effetti collaterali.

Interazione cibi, bevande e farmaci, ecco alcuni casi specifici

Ad esempio:

quando si assumono farmaci Analgesici/antinfiammatori della categoria FANS, è bene evitare anche l’assunzione contemporanea di latte e cibo, per non alterarne gli effetti.

Se si assumono Broncodilatatori, è bene evitare anche il consumo di caffeina, per non aumentare il rischio di avere effetti collaterali come eccitabilità, nervosismo e tachicardia.

Assumendo ACE-inibitori per patologie cardiovascolari, occorre ricordarsi di assumerli un ora prima dei pasti ed evitare anche il consumo di grandi quantità di alimenti ricchi di potassio (es. banane, arance, verdure a foglia verde e sostituti del sale che contengono potassio, integratori di potassio o diuretici) poiché la loro azione combinata agli ACE-inibitori causano un aumento pericoloso di potassio in circolo. Allo stesso modo questi alimenti combinati con i Diuretici, causano una variazione troppo repentina e pericolosa della concentrazione di potassio in circolo.

Se si somministra digossina per patologie cardiovascolari, evitare l’assunzione di liquirizia nera, senna ed iperico.

Se si assumono statine per patologie cardiovascolari, evitare anche il consumo giornaliero di oltre un quarto di litro di succo di pompelmo, poiché questo succo può annullare l’effetto delle statine.

Se si assumono Agonisti vitamina K/anticoagulanti per patologie cardiovascolari, evitare anche il consumo di succo di mirtillo o di prodotti a base di mirtillo perché possono modificane gli effetti riducendone il vantaggio o aumentandone i rischi.

Evitare per lo stesso motivo il consumo di aglio, zenzero, glucosamina, ginseng, ginkgo. Per questi pazienti è bene consigliarsi con il medico circa l’assunzione di alimenti ad alto contenuto di vitamina K come broccoli, cavoli, spinaci, cime di rapa e cavoletti di Bruxelles.

Se si assume la levotiroxina per il trattamento dell’ipotiroidismo, si deve assumere al mattino a stomaco vuoto, almeno 30-60 minuti prima di mangiare qualsiasi alimento. Informare il medico se si consuma farina di soia o prodotti che contengono soia, noci e fibre nella dieta: in base alle loro quantità infatti, può essere necessario modificare la dose del farmaco.

Se si assumono antibiotici delle classi dei chinoloni o tetracicline, occorre evitare il consumo di latte e derivati. Per i chinoloni si sconsiglia anche di abbinarli con alimenti arricchiti di calcio.

Se si assumono antibiotici delle classi dei chinoloni o Oxazolidinoni o farmaci antipsicotici, occorre evitare il consumo di caffeina.

Se si assumono antibiotici Antimicobatterici o farmaci per i disturbi psichiatrici Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO),occorre evitare anche cibi e bevande contenenti tiramina, un derivato dell’aminoacido tirosina. Alti livelli di tiramina possono causare un improvviso aumento pericoloso della pressione, di cui possono essere sintomi anche le crisi di emicrania. Cibi che contengono tiramina sono i formaggi fermentati e stagionati, l’estratto di lievito, conserve di pesce (sardine, aringhe, tonno) vini, birra, banane, uva, semi di soia, nocciole, avocado, oli di semi vari, patate e fra le verdure spinaci, cavoli, pomodori.

Se si assumono Farmaci per i disturbi bipolari, bisogna ricordare che causano disidratazione e diminuzione del sodio, per cui occorre bere almeno 8-12 bicchieri di acqua al giorno e includere il sale nella dieta.

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