Storia della Vitamina C
Già diversi secoli fa, si capì che la vitamina C proteggeva dallo scorbuto, una malattia che dal 1500 in poi uccideva molti marinai impegnati in lunghi mesi di navigazione. I sintomi erano legati a stanchezza, irritabilità, dolori muscolari e articolari, gengiviti, emorragie gengivali fino ad arrivare alla perdita dei denti. Si osservò poi che i marinai, bevendo semplicemente del succo di limone fresco, non incorrevano nella patologia, così che già dal 1700 vigeva l’obbligo per i mariani di bere succo di limone fresco.
Solo nel 1900 però si scoprì che la sostanza contenuta nel succo di limone era la vitamina C e si ebbe la prova che lo scorbuto era dovuto a carenze di questa vitamina.
Vitamina C, toccasana contro le malattie invernali
La vitamina C serve a prevenire l’influenza e il raffreddore, riducendone l’intensità dei sintomi e la durata del disturbo; infatti la vitamina C è un immunostimolante, la cui assunzione causa un aumento degli anticorpi, con conseguente potenziamento delle difese dell’organismo contro le infezioni.
Questo perché nei globuli bianchi il contenuto in vitamina C è superiore a quello del sangue e se tale quota si riduce, diminuisce anche la capacità di difendersi; perciò stimolando l’attività dei leucociti e la produzione di anticorpi, la vitamina C agisce sulle difese immunitarie, reagendo meglio contro virus, funghi e batteri.
Pare anche che questa vitamina possa agire sulla produzione di interferone, una sostanza prodotta dal corpo che potenzia le difese naturali dell’organismo , ma non ci sono ancora un numero di studi sufficienti a supporto di questa teoria.
In ogni caso, chi assume regolarmente giuste dosi di vitamina C si ammala meno e si guarisce prima. Da raffreddati, le riserve di vitamina C si esauriscono più rapidamente, perché questa sostanza è presente nei globuli bianchi, prodotti in quantitativi maggiori durante il raffreddore. Per reintegrarla, è utile prendere dosi maggiori di vitamina.
Vitamina C: altre proprietà e benefici
Ad oggi abbiamo moltissime notizie in più su questa vitamina prodigiosa:
- ha un’attività antiemorragica e cicatrizzante;
- è utile anche nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie, proprio perché stimola il sistema immunitario;
- protegge le cellule dai danni dei radicali liberi;
- facilita l’assorbimento del ferro, dando un valido aiuto nelle anemie sideropeniche (dovute cioè a carenza di ferro);
- stimola la sintesi di collagene, ritardando quindi l’invecchiamento cellulare e mantenendo i tessuti più giovani;
- migliora l’assorbimento dei minerali, facilitando la guarigione delle ossa fratturate;
- accelera l’eliminazione di metalli tossici;
- aiuta il metabolismo del colesterolo (pare sia in grado di ridurre il colesterolo cattivo nelle arterie, mantenendole integre e riducendo il rischio di malattie cardiache e disturbi derivati dalle tossine provenienti da fumo, alcool, inquinamento e droghe) ed è un coadiuvante in molte reazioni metaboliche dell’organismo.
vitamina C: dove si trova e come assumerla
La vitamina C si trova nella frutta, nella verdura e negli ortaggi: la ritroviamo in tutti gli agrumi, nel Kiwi verde, nel pomodoro, nelle fragole, nei peperoni verdi, nella papaia e nel ribes nero; inoltre è presente nel tarassaco, nell’ortica, nei ravanelli, nei broccoli, negli spinaci, nelle bietole, nei cavolini di Bruxelles, negli asparagi e nelle fave, così da poterla reperire facilmente in ogni periodo dell’anno.
Essendo una vitamina sensibile al calore, l’ideale è assumerla consumando vegetali freschi e succhi e centrifughe preparate al momento. Una buona alternativa può essere anche la papaia fermentata in polvere.
Quanta vitamina c bisogna assumere al giorno?
In uno studio del 1990, apparso su Stampa Medica, appaiono dei dati significativi di come la «somministrazione di vitamina C, alla dose di almeno 2 grammi al giorno, sia in grado di ridurre notevolmente le manifestazioni ed i sintomi di raffreddore comune virale. Si è notata una drastica riduzione della durata della malattia”.
Per questo motivo, si è giunti alla conclusione che da raffreddati o influenzati, occorre aumentare la dose di vitamina C a circa 2 grammi al giorno, mentre per l’adulto sano il fabbisogno giornaliero raccomandato di vitamina C scende a 60 mg.